Mettere in sicurezza i tetti: linee vita, parapetti, reti anticaduta e ponteggi

Mettere in sicurezza i tetti: linee vita, parapetti, reti anticaduta e ponteggi

Nel campo dell’edilizia la sicurezza dei lavoratori è una priorità fondamentale e la messa in sicurezza dei tetti richiede l’adozione di dispositivi di protezione che garantiscano l’incolumità degli operatori.
Per svolgere lavori e manutenzione sul tetto è necessario che quest’ultimo venga messo in sicurezza attraverso l’adozione di sistemi anticaduta. La sicurezza dei tetti e
delle coperture è obbligatoria e deve essere a norma di legge, altrimenti l’accesso al tetto non è consentito.
Quando si parla di Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) ci si riferisce a tutti gli strumenti e le misure che vengono attuate per garantire la sicurezza di un gruppo di
lavoratori in una specifica area di lavoro. Questi dispositivi sono essenziali per prevenire infortuni sul lavoro soprattutto in settori come l’edilizia dove la percentuale di rischio è significativa.
E’ possibile l’uso combinato di più DPC e la sinergia di questi dispositivi aiuta a creare un ambiente di lavori il più sicuro possibile per tutti gli operatori coinvolti.
E’ di fondamentale importanza che tali disposizioni siano installati correttamente, che venga effettuata una regolare manutenzione e che i lavoratori siano correttamente addestrati per garantire la massima efficacia nella prevenzione degli infortuni.

Investire nei giusti dispositivi di sicurezza non solo protegge i lavoratori ma si allinea anche agli obiettivi di un’azienda più moderna e responsabile.

Cosa sono i DPC?

Per DPC si intendono tutti quei Dispositivi di Protezione Collettiva che, intervenendo direttamente sulla fonte di pericolo, limitano il rischio di esposizione ai lavoratori.
Secondo il D.Lgs 81/2008 l’adozione dei DPC è da considerarsi prioritaria rispetto ai DPI, in quanto l’utilizzo di un determinato DPI si rivela necessario solamente nel caso in cui i rischi non possono essere eliminati, o sufficientemente ridotti attraverso l’applicazione dei metodi di protezione collettiva.

Tipologie di DPC

- Linee vita: si tratta di sistemi di ancoraggio installati su strutture permanenti o temporanee che consentono ai lavoratori di ancorarsi e muoversi in sicurezza lungo tutta la superficie.
- Parapetti: sono uno degli elementi chiave nella protezione collettiva in quanto garantiscono un’efficace barriera contro il rischio caduta. Queste barriere, poste lungo i bordi dei tetti, balconi o piani di lavoro, sono progettate per garantirne una facile installazione.
- Reti anticaduta: si tratta di un sistema di reti installate per “catturare” e arrestare la caduta di lavoratori o materiali garantendo un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
- Ponteggi: sono strutture temporanee che forniscono una piattaforma di lavoro sicura anche in altezze elevate mantenendo alti gli standard di sicurezza.

Linee vita

Le linee vita rappresentano il vertice della sicurezza sul luogo di lavoro e si compone di un sistema cruciale formato da punti di ancoraggio connessi da cavi in acciaio inossidabile, è un sistema di sicurezza posizionato in quota a cui gli operatori si agganciano tramite inbracature e relativi cordini.

Esistono diverse tipologie di linee guida che vengono classificate in:
- Linea vita Tipo A: prevede singoli punti di ancoraggio.
E' permanente ed offre una sicurezza duratura;
- Linea vita di tipo B: è temporanea e quindi ideale per fasi specifiche di un cantiere o lavori occasionali (punti di ancoraggio removibili);
- Linea vita di tipo C: dispositivo di ancoraggio a linea flessibile;
- Linea vita di tipo D: prevede un dispositivo di ancoraggio a linea rigida;
- Linea vita Tipo E: prevede una linea vita fissata a delle zavorre.

L’utilizzo delle linee vita richiede l’impiego di DPI fondamentali quali:
- Caschetto, imbracatura, guanti e abbigliamento adeguato;
- Set con cordino e moschettoni;
- Scarpe antinfortunistiche.
Essendo la sicurezza, un elemento fondamentale in ogni luogo di lavoro, è indispensabile progettare accuratamente una linea vita nel rispetto delle norme previste.

In ottemperanza al D.L. 81/2008 l’installazione delle linee vita è obbligatoria quanto il tetto diventa luogo di lavoro, inoltre è esteso l’obbligo di utilizzare DPI a tutti coloro che operano su tetti in assenza di protezioni collettive.

Parapetti

Quando si tratta di sicurezza su tetti e coperture, i parapetti giocano un ruolo cruciale nella protezione collettiva dei lavoratori in condizioni pericolose e ad alta quota.
Uno dei vantaggi di questo dispositivo è la poca manutenzione necessaria in quanto non sono presenti meccanismi tecnologici.

Parapetti: normativa e classificazioni
I parapetti sono costituiti da montanti verticali su cui sono fissati gli altri elementi tra cui i correnti principali, i correnti intermedi e la tavola fermapiede. Possono essere realizzati in diversi materiali.
La loro composizione offre libertà di movimento ai lavoratori e una solida barriera che previene il pericolo di cadute.
Possono essere sia fissi che provvisori.
I parapetti fissi sono sistemi di protezione permanenti in grado di mettere in sicurezza varie tipologie di tetto e macchinari presenti nelle coperture, garantendo la necessaria protezione per i lavori in quota.
Possono essere a fissaggio piano, verticale, con zavorra o comunque costruiti su misura in base all’esigenza specifica.
I parapetti provvisori hanno lo scopo di prevenire eventuali cadute (di persone ed oggetti) dall’alto; specifici per l’esecuzione di lavori occasionali.
Sono facilmente smontabili una volta terminati gli interventi necessari.

Rete anticaduta

Un altro fondamentale elemento utile nella prevenzione delle cadute di persone e/o oggetti sono le reti di sicurezza anticaduta. Sono costituite da una connessione di maglie di nylon o altri materiali plastici che viene fissata al bordo con una fune e degli idonei elementi di ancoraggio o direttamente al ponteggio o al parapetto.
Le reti anticaduta sono molto importanti non solo per il pericolo di caduta da un perimetro esterno, ma sono ottimi sistemi di protezione permanente anche per i lucernari non calpestabili presenti sulle coperture. Queste reti elettrosaldate, applicate nel sotto-lucernario, rendono sicura qualsiasi operazione che sarà necessario eseguire sul tetto, eliminando il rischio di cadute dai lucernari stessi.

Reti anticaduta: normativa e classificazioni
Secondo la normativa UNI EN 1263-1:2020, le reti anticaduta possono essere suddivise sulla base di due parametri: classe o sistema.
La classe definisce le dimensioni della maglia e la resistenza della rete. Sono suddivise in 4 classi (A1, A2, A3, A4) che si distinguono per la dimensione delle maglie e per i valori dell’energia che può agire su di esse.
Il sistema, invece, è riferito alla tipologia di supporto della rete e alle diverse modalità di impiego suddividendole in 4 sistemi distinti: due per l’impiego orizzontale (sistema S e sistema T), e due per l’impiego verticale (sistema U e sistema V).
- Sistema S: rete di sicurezza con fune sul bordo che incornicia e rinforza la zona perimetrale a cui sono collegati i cavi di sollevamento e ancoraggio. Viene messa in posizione orizzontale per proteggere una vasta area di lavoro con superficie minima di 35 mq.
- Sistema T: è una rete di sicurezza fissata su staffe, viene utilizzata come sistema secondario in aggiunta a uno principale ed ha uno sviluppo superficiale minore presentandosi come una mensola agganciata alla parete esterna del manufatto.
- Sistema U: rete fissata a un’intelaiatura di sostegno, progettata per impieghi verticali e mirata ad impedire cadute fino a circa un metro di altezza dal piano di calpestio. Può avere un telaio proprio, fornito dal costruttore, e viene agganciata all’intelaiatura di sostegno tramite una fune idonea.
- Sistema V: rete con fune sul bordo fissata a un sostegno a forca, installata verticalmente per proteggere da cadute laterali o verticali in lavori svolti sui bordi.

Ponteggi

Nelle opere di realizzazione, manutenzione e recupero di opere edilizie svolte all’esterno vengono installati i ponteggi; ovvero delle “opere provvisionali” che svolgono un servizio temporaneo.
I ponteggi rappresentano, quindi, dei dispositivi di protezione collettiva per prevenire incidenti sul luogo di lavoro.
Esistono tre tipologie di ponteggi e sono: il ponteggio a tubi e giunti (PTG), il ponteggio a telai prefabbricati (PTP) e il ponteggio a montanti e traversi prefabbricati (PMTP).
Il materiale più utilizzato nella costruzione dei ponteggi è l’acciaio, in quanto è un materiale molto versatile e facile da assemblare; le impalcature sono erette su fondamenta solide e vengono rivestire e posizionate ad una distanza di sicurezza dalle linee elettriche.

Per noi di Thermotec, i Dispositivi di Protezione Collettiva sono garanzia di sicurezza e contribuiscono a creare un ambiente di lavoro protetto e conforme agli standard
più elevati.